L’estate brava del ragionier Macalli 
Ancora nessuna certezza per le falangi di tifosi che, nonostante tutto, continuano a gravitare attorno al fantastico pianeta della C1.
L’immarcescibile ragionier Macalli insiste nel sostenere che i campionati avranno regolarmente inizio il prossimo 27 agosto. E’ evidente che non rientra nelle sue abitudini dare un’occhiata al calendario. Si sarebbe diversamente accorto che mancano appena venti giorni alla data fatidica.
Intanto ha pensato bene di rinviare di una settimana l’avvio della Coppa Italia. Un torneo, peraltro, completamente inutile. Che poteva (doveva) essere cancellato da subito, approfittando al volo di questa imperdibile occasione.
E’ ormai quasi inevitabile che analoga sorte toccherà anche all’avvio della regular season della negletta terza serie. Che da anni, come tutti gli addetti ai lavori sanno bene, di regolare non ha davvero più nulla.
Mai una volta che il buon ragionier Macalli ammetta di essere in balia delle onde. Non lo fa neanche adesso. Quando tutto è in alto mare che più in alto mare non si può. C'è incertezza totale sulla composizione dei gironi, in merito ai quali circolano le soliti (pilotate?) voci di corridoio. Idem dicasi per i ripescaggi, diventati un giallo degno di Edgar Wallace. Per non parlare del lodo Petrucci (cui aspirano piazze importanti come Gela, Catanzaro e Torres) e dal cui esito dipende il completamento dei quadri della C2.
E invece il nostro, incurante di tutto e che dovrebbe essere il tutor delle società della sua Lega, si dimostra per l’ennesima volta incapace di tenere a dritta la barra di una nave che sta conducendo inesorabilmente alla deriva. Piuttosto che da nocchiero pare comportarsi talora da pirata. E continua a fare a pezzi un campionato che, anno dopo anno, conduce a subire perdite importanti. Senza decidersi, una buona volta, a prendere i provvedimenti necessari per impedire questa inarrestabile emorragia .
Su Macalli si potrebbe scrivere un libro, che potrebbe intitolarsi la Macalliade, infarcito dei tanti rospi che i club di serie C hanno dovuto imgoiare in questi anni da parte di chi avrebbe (ha) il compito istituzionale di proteggerli. Ecco così che Macalli si avvia a concludere (malamente?) la sua nuova estate brava. Si tratta solo di capire a chi toccherà stavolta rimetterci le penne.
Ormai il ragioniere rappresenta la contraddizione vivente di un famoso detto di Giulio Andreotti, altra presenza immancabile nel panorama umano italiota. Il senatore a vita sostiene, da sempre, che il potere logora chi non ce l’ha. E però un uomo come il capo indiscusso della Lega di C, ormai usurato da un potere che ha gestito in tutti questi anni spesso a senso unico, non è veramente più utile a niente. E a nessuno.
Sergio Mutolo
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