| Piergiorgio Gabrielli respinge l’accusa di falso in bilancio contestata dal pubblico ministero Paolo Luca nell’ambito della cessione di Sturba alla Roma «Il Cittadella è una società seria e pulita» «Le perdite sono state sempre ripianate senza sotterfugi». Settore giovanile: Perrone tra i candidati alla successione di Bresolin
«Non ho ricevuto nessun avviso di garanzia, quindi sono completamente all'oscuro dell'esito delle indagini del pubblico ministero Paolo Luca». È rimasto esterrefatto Piergiorgio Gabrielli quando ha letto sul giornale di essere stato iscritto nel registro degli indagati per falso in bilancio. «Evidentemente le cose in Italia funzionano così - continua Gabrielli - Prima ancora che lo sappiano i diretti interessati, i giornali pubblicano già le notizie. È un mondo sbagliato». Secondo il pm Luca, che ha iscritto nel registro degli indagati tutto il consiglio d'amministrazione del Cittadella della stagione 2001-2002, la società granata avrebbe inserito nel bilancio di quell'esercizio una plusvalenza di 2 milioni 400 mila euro, derivanti dalla cessione alla Roma di Alessandro Sturba, che invece sarebbero dovuti essere di competenza della stagione 2002-2003. Un "artificio", secondo l'accusa, che avrebbe fatto figurare un utile di 370 mila euro invece di una perdita di un paio di milioni di euro, evitando così l'esclusione dal campionato di C1 e garantendosi i contributi economici da parte della Figc. Inoltre, il Cittadella avrebbe evitato di sanare il bilancio come imposto dalle norme federali, e evitato di ricostruire il capitale sociale come prevede il codice civile. «Mi meraviglio di come sia potuta uscire una notizia del genere - continua un indignato Piergiorgio Gabrielli - Falso in bilancio, perché avremmo escogitato un raggiro per ripianare una perdita? La nostra è una famiglia di imprenditori di lungo corso, e vi posso assicurare che due milioni e mezzo di euro saremmo stati in grado di pagarli tranquillamente senza cercare sotterfugi nel bilancio. Le perdite al Cittadella in tutti questi anni sono sempre state ripianate dai Gabrielli senza fiatare, abbiamo sempre risposto in prima persona quando c'era da farlo». L'ex presidente granata spiega la vicenda-Sturba: «Abbiamo seguito la normativa della Federcalcio, come fanno tutte le altre società. La cessione di Sturba, un giocatore importante cercato anche da società di calcio della Grecia, per noi rientrava nell'esercizio 2001-2002, ed è stata iscritta nel bilancio che poi è stato regolarmente certificato dalla Covisoc. Se ci fossero state irregolarità, ce le avrebbero di certo comunicate. Ecco allora che l'accusa secondo me cade da sola». Da queste considerazioni, nasce l'amarezza di Piergiorgio Gabrielli: «Ripeto: sono deluso del fatto che escano certe notizie senza che all'interessato sia ancora pervenuto l'avviso di garanzia. La cessione di Sturba è stata un'operazione di routine, di quelle che fanno tutte le società professionistiche. Perché allora solo il Cittadella è stato tirato in ballo, se sono state riscontrate irregolarità? Proprio sulla nostra è stato puntato il dito, quando il Cittadella ha sempre pagato regolarmente tasse, contributi e stipendi ai giocatori? Siamo una società pulita, guidata da imprenditori puliti e seri, da tanti anni nel calcio. Con tutti gli scandali di questi giorni nel mondo del pallone, se capitano episodi come quello del Cittadella come si può credere ancora nel calcio attuale?». Il Gazzettino
Quindi spero sia tutto regolare...
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